Cesena ■■■□□□

Cesena: l'emozione del viaggio, video promozionale realizzato dal Comune di Cesena con la regia di Matteo Santi


Maurizio Balestra - ■

Maurizio Balestra è nato a Cesena nel 1959 ed è cresciuto nel quartiere Oltre Savio, in zona Ippodromo. Come molti romagnoli della sua generazione è cresciuto come dialettofono passivo, cioè ascoltando il dialetto parlato in casa dai genitori e acquisendo la capacità di comprenderlo perfettamente, ma senza parlarlo.

Esperienza comune a molti dialettofoni passivi è scoprire in età adulta di poter diventare parlanti attivi con un modesto sforzo iniziale, recuperando dalla memoria linguistica facoltà che evidentemente si possono acquisire anche attraverso l’ascolto passivo.

Nel caso di Balestra l’occasione per recuperare l’uso del dialetto si è presentata durante le sue ricerche di storico, quando ha avuto modo di raccogliere le testimonianze scritte e orali di alcuni partigiani romagnoli sul periodo bellico. Uno di questi partigiani, il forlivese Terzo Larice (detto Tigre) aveva scritto un diario nel quale il lessico e la sintassi dell’italiano si mescolavano con quelle del sostrato dialettale, producendo un risultato di grande forza espressiva. In seguito Balestra ha avuto modo di intervistare alcuni partigiani dell’area cesenate e si è reso conto che dando agli intervistati la possibilità di raccontare in dialetto si otteneva un racconto molto più efficace e incisivo, che da una parte mostrava un vero e proprio valore letterario, quasi da rappresentazione teatrale, e dall’altra parte, sul piano della ricerca storica, esprimeva una verità più nitida e diretta, liberata dalla retorica ufficiale che si esprime solitamente nella lingua colta. Ma per far parlare gli intervistati in dialetto bisognava intervistarli in dialetto, e così Balestra ha dovuto recuperare la lingua che aveva assimilato nell’infanzia.

Questo lavoro di ricerca storica, che per Balestra è stato anche un lavoro su sé stesso alla ricerca delle sue radici linguistiche, si è concretizzato in diverse pubblicazioni, fra cui Diario e ricordi del II Battaglione, di Terzo Larice/Tigre (Cesena: Tosca, 1997), di cui Balestra è stato il curatore, e Il passaggio del fronte e la resistenza a Cesena e dintorni (Cesena: Tosca, 2005).

Dopo aver recuperato il dialetto e averne scoperte le ampie capacità espressive, Balestra ha sentito il bisogno di avventurarsi in lavoro di ricerca linguistica, per indagare i limiti di questa espressività e cercare di capire quali cose si potessero dire meglio in dialetto, o addirittura solo in dialetto. Così nel 2009 pubblica Pauri, nel 2010 vince il Premio letterario «Sauro Spada» con il racconto Tiglio e nel frattempo inizia degli studi sull’uso del dialetto per la narrazione del sogno. Una sua riflessione sulla condizione precaria del dialetto si può trovare nell’articolo L’è môrt, pubblicato ne la Ludla di Dicembre 2008 (pagg. 4-5).

Assieme a Gianluca Umiliacchi di Fanzine Italiane ha avuto l’idea di riprendere i vecchi numeri del Corriere dei Piccoli riscrivendone i testi in dialetto. Ne è nato E’ Curir di Piò Znin.

Balestra ha anche curato e scritto l’introduzione di alcuni testi dell’autore cesenate Dolfo Nardini, e occasionalmente ne ha intepretato alcuni brani.

Ci sarebbero anche altre cose da dire, ma per ora Balestra preferisce non parlarne. Bisognerà “tenerlo d’occhio”.

Pauri

«Quando non c’era la televisione, la sera, per farsi un po’ di compagnia ci si fermava dai vicini a fare quattro chiacchiere seduti davanti al camino… oppure quando si andava a veglia, nelle occasioni speciali, al caldo delle stalle, d’inverno, o al fresco delle aie, d’estate (e allora, oltre alle chiacchiere, si suonava, si ballava… e limitatamente all’affollamento degli spazi, si faceva all’amore)… finiti i pettegolezzi, raccontate le ultime barzellette, esauriti tutti gli argomenti di discussione… veniva il momento delle storie di paura».

dall’Introduzione

Alcuni brani del libro sono stati letti venerdì 18 febbraio 2010, presso la Libreria Bettini di Cesena, da Ilario Sirri.

Premio letterario «Sauro Spada»

Tiglio

Nel 2010 Balestra ha vinto la prima edizione del Premio «Sauro Spada» col racconto Tiglio.

la Ludla

Balestra ha scritto diverse cose per la rivista la ludla, fra cui segnaliamo le seguenti.

In dialetto:

Arvarsen, “Te a-t chi sit e’ fjôl?”. Cum la jè andeda. Un divertente resoconto dell’edizione 2009 della “festa del dialetto” pubblicato ne la Ludla di Settembre 2009 (pagg. 4-5).

Rvarsen... “Te ad chi sit e’ fiol?”. Ancora un divertente resoconto dell’edizione 2010 della “festa del dialetto” pubblicato ne la Ludla di Luglio-Agosto 2010 (pagg. 2-3).

Da quand u m’à det “D'altronde” an gn’ò vest pió, ne la Ludla di Ottobre 2010 (pagg. 4-5)

La Fidalma, Guerino e e’ dieval, ne la Ludla di Marzo 2011 (pagg. 8-9)

In italiano:

Bujêdi e Bujarji nella cultura popolare romagnola, Marzo 2006 (pagg. 4-5)

Ben vega a c’ha d’ andèa, Giugno 2006 (pagg. 6-7)

Una “Nota” di commento alla poesia Giorgio di Cino Pedrelli, pubblicata ne la Ludla di Dicembre 2007 (pagg. 4-5)

«Tango» di Dolfo Nardini

Anche Balestra, come altri autori e interpreti cesenati, ha dato voce all’autore che si cela sotto lo pseudonimo di Dolfo Nardini.

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